Stefano Masino è il custode di molte storie. Conosce e scopre in modo dettagliato l'identità di persone che non ha mai incontrato o potuto incontrare; sviluppa una trama e vi entra come fosse la sua narrazione. Guardiano della storia, Masino ha ridato colore e vita a Gualtiero Marello definendolo un grande personaggio, come padre, come medico, come militante nelle file dell'Azione Cattolica negli anni Venti prima e alla maturità, durante l'episcopato di mons. Giacomo Cannonero. Stefano Masino ha ricostruito l'amicizia tra il dottor Gualtiero Marello e il ragioniere Mario Bergoglio, futuro padre del Santo Padre. "Marello dal 1925 è presidente diocesano della federazione giovanile cattolica astigiana ... Durante la sua presidenza, nel novembre del 1925, viene costituita la "Scuola Conferenzieri". Nelle prime domeniche di dicembre, i due studenti tengono alla Fulgor di Asti due conferenze: Bergoglio sul tema del Papato, Marello quella intitolata "Come si costituisce un circolo giovanile".
domenica 28 agosto 2022
giovedì 25 agosto 2022
La confusione dei nostri tempi
La vita è una tragedia per quelli che sentono e una commedia per quelli che pensano. (Horace Walpole) Quando la razionalità soccombe, bisogna essere capaci di accettare col sorriso sulle labbra il non senso della vita. La società disunita e in disordine per crisi etica, morale, di valori, è una raccolta di stupore, ira, dolore, ironia, provocazione
domenica 21 agosto 2022
Papè Satan aleppe
"Papè Satan, Papè Satan aleppe: /queste parole dai concetti bui / per seicent'anni niun spegare seppe. /Solo Dante lo può; ragion per cui / chi vuol saper che cosa voglion dire / vada all'inferno e lo domandi a lui!". Guido Martina
Non sono cherubini
Il caldo torrido dell’estate dona alla campagna un senso irreale. L’afa è al massimo e lo sguardo sudato di chi osserva in lontananza porta ad ammirare il paesaggio tra il vero ed il sognato. Ti senti volatilizzato, evaporato, sublimato, asceso nel corpo alle sfere superiori dove si formano le nuvole e i nembi delle tempeste. In questo insieme di fantasia e realtà prendono corpo, al culmine di un dosso, figure che dapprima l’occhio non mette a fuoco; quando queste si avvicinano prevale la nitidezza, ma qualcosa d’irreale è rimasto. Forse sono solo figure a sembianza umana, impossibili ad avvicinare, ma ora perfettamente visibili e riconoscibili. Quando sono a poca distanza cade l’idea di una semplice visione dovuta al caldo e si manifesta l'incarnazione fisica di esseri celesti o trascendenti. Si rivela la discesa degli avatar.