giovedì 4 ottobre 2018

Minigonne e comunisti. Così la Chiesa spiava le minacce nei paesi.


Sergio Miravalle

Come una vecchia cartolina, di quelle a più immagini, con la scritta "Saluti da …". Nel caso di questo volume, i saluti arrivano da tutti i paesi dell'Astigiano con annotazioni e curiosità molto speciali. Le ha scritte, senza sapere che un giorno suo figlio Alberto le avrebbe pubblicate, il medico Gualtiero Marello che era agli inizi degli anni '60 presidente dell'Azione Cattolica diocesana di Asti. A quel tempo fu inviato dal vescovo Giacomo Cannonero (1902-1977) a visitare la diocesi, per incontrare i parroci e riferire sullo stato di salute delle parrocchie. Una missione da 007 della Chiesa, compiuta dal medico con il suo Maggiolino Volkswagen, per incontrare i sacerdoti con il termometro della religiosità. La relazione finale, suddivisa per vicarie, fu inviata dal dott. Marello in Curia per poi finire in qualche cassetto. Il figlio, ritrovandone copia dattiloscritta, la pubblica in omaggio del padre. Letta con gli occhi di oggi questa relazione la dice lunga su quanto la Chiesa dovesse rinnovarsi (erano gli anni del vento nuovo del Concilio Vaticano II). Per ogni paese il parroco riferisce di comportamenti e abitudini. Le ragazze in minigonna, i ragazzi con motorino, gli immigrati veneti e meridionali censiti con piemontese diffidenza e soprattutto il pericolo rosso dei comunisti e dei senza Dio. In molti casi si fanno nomi e cognomi dei nemici e degli amici. Per ogni paese, un flash che vale come una ricerca di politica sociale.  

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