venerdì 19 giugno 2015

Popolo di Dio

Marino Quartara

Il libro attualizza il tema specifico del decreto conciliare sull'apostolato dei laici, Apostolicam Actuositatem (18 novembre 1965). A cinquant'anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, tutta la bellezza e la novità dell’insegnamento conciliare sui laici è riproposto  in questo libro e fa riflettere sullo stato attuale del pensiero teologico e della prassi pastorale in relazione al laicato e soprattutto per confrontarsi con le grandi sfide che interpellano i fedeli laici nel contesto sociale e culturale odierno. In particolare il tema del rapporto Pastore e popolo di Dio. Mi pare di poter  focalizzare nella parole del vangelo di Giovanni: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi»[1] Gv 20,21  e in Gv 17,18, nella preghiera di Gesù al Padre per i discepoli: 'la consacrazione nella verità'  che il libro propone alla riflessione. Parole queste che associano alla missione del vescovo e indicano la struttura dell’incarico in forza di un comando dall'alto. L’ufficio dei dodici, una cerchia determinata che rappresenta la totalità del popolo di Dio, ma che non coincide con la totalità dei chiamati. All'interno di quel gruppo, spicca la posizione di Pietro della quale danno testimonianza i Vangeli e le lettere di Paolo (1Cor 5,5). Pietro resta sempre al centro, come punto di convergenza e di unità dei due gruppi che all'inizio formano la Chiesa: quello di origine giudeo cristiana e quello di origine pagana.
Altro aspetto, con implicazioni importanti riguardo l’organizzazione pastorale, è costituito, senz'altro, da ciò che riguarda il ruolo attivo di tutti i christifideles nell'edificazione della Chiesa e la presa di coscienza della chiamata universale alla santità,  della ‘communio sanctorum’. Del “popolo di Dio”. A me pare che il libro oltre a rappresentare uno stimolo per una rinnovata riflessione teologica e pastorale sulla missione del laicato cattolico nel mondo contemporaneo, ben inquadri la nuova stagione evangelizzatrice caratterizzata dalla gioia promossa da Papa Francesco.

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