mercoledì 3 giugno 2015

Storia (purtroppo) vera e storia singolare

7


Alfiano Natta
Storia di un Comune
SENZA PASSATO
NON C'È FUTURO
Pagg. 576
f.to 17x24 cm
Cartonato con sovraccoperta
ISBN 978-88-87804-61-41
Euro 25

Acquistabile presso il Comune di Alfiano Natta  
Tel. 0141 922123


Volume curato da Clara Lorenzina Cisi e Elisa Franceschet

Alberto Marello, farmacista di Alfiano Natta, affianca alla professione la passione per la letteratura. Edito da Espansione Grafica, Prigioniero 589 è il suo libro che da dicembre 2002  a oggi, sia per il successo di vendita che di critica, costituisce una testimonianza letteraria e di vita di alto profilo. Dietro il successo editoriale, una storia vera, quella del padre, Gualtiero Marello (1906-1971), medico, che di fatto costituisce il soggetto centrale della fatica letteraria di Alberto Marello. Il libro è infatti il diario di prigionia che raccoglie le terribili memorie del padre: un itinerario scandito da pagine di grande umanità che inducono alla riflessione e all'analisi non solo storica, ma anche e soprattutto introspettiva. Meglio di qualunque commento sono particolarmente emblematiche le parole scritte dal periodico locale Asti in vetrina e che hanno il ruolo di sintetizzare con grande efficacia il senso della scrittura di Alberto Marello: “… è un bel libro questo, un libro che fa pensare e riflettere sulla storia e sull'uomo. E’ pure drammaticamente attuale, in questi giorni in cui torna a spirare un’aria pesante di guerra. Una guerra voluta dai potenti che la gente non vuole. Come non voleva allora …”.

Il testo teatrale postumo Presepieide, cumedia an tre at del dott. Gualtiero Marello, scritta tra il 1935 e il 1937, presentato dal figlio Dott. Alberto, alla Commissione giudicatrice composta da critici, nominata dall'Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, edizione 2007, è stato segnalato per la pubblicazione, assieme a un secondo testo dal titolo “Le tre montagne “di Michele Barovero. Le due opere rivelano originalità di impianto scenico e forza di linguaggio, utilizzando la ricca capacità espressiva della lingua piemontese, per affrontare sentimenti antichi e problematiche quotidiane, tracciando un ponte significativo fra passato e futuro.
Una storia davvero singolare quello della “Presepieide” un’operetta di cui si erano perse le tracce da decenni e scritta da quello straordinario personaggio che fu il dottor Gualtiero Marello, “il medico condotto” per eccellenza, notissimo in tutto l’astigiano per la sua attività di assistenza sanitaria, ma anche per la partecipazione a numerosissime associazioni, tutte di ispirazione cattolica. Una figura di medico all'antica che non disdegnava di esercitarsi anche in qualche piccola avventura letteraria. La commedia può sembrare in tema con il periodo natalizio, ma non è così. “Presepieide” è una commedia in dialetto astigiano che narra le vicende di un tale Presepio, alla ricerca di una moglie per il nipote. Cosa vuole che finisce in un’osteria da “Passarot”, dove ha sede il club dei celibi. Si può immaginare che cosa possa nascere da queste premesse.

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