Guglielmo Visconti
“Ora ti affido questi ricordi che sono scritti solo per te… A te mia Nini…”
Nini, la sposa, li riceve, li legge e rilegge ed è come
sentire accanto e riabbracciare Gualtiero. Li custodisce con amore anche quando
Gualtiero finalmente è restituito a lei e ai figli e le vive accanto. Continua
a custodirli, e con più intenso affetto, nei lunghi anni della vedovanza, dal
1971 al 1999, quando i figli si inoltrano nella vita e nella professione e
formano nuove famiglie.
A distanza di quasi sessant'anni
da quando furono scritti sono ora anche nelle nostre mani. Nelle mani di quanti
Gualtiero hanno conosciuto da vicino, e son sempre meno, e dei tanti che di
persona e da vicino non l’hanno conosciuto, ma desiderano far memoria di quegli
anni, desiderano soprattutto ascoltare in presa diretta i testimoni di quegli
eventi, soprattutto quelli che come Gualtiero hanno pagato di persona con
ammirevole coerenza e limpidezza di coscienza. Eventi che pur lontani son
sentiti come parte viva delle nostre radici.
Sono appunti scritti in uno stile
essenziale, umanamente intenso, che conferisce ad essi la capacità di
comunicare con immediatezza e di coinvolgere il lettore. Sono testimonianza
limpida e schietta di grande umanità e di fede profonda. Si percepisce
immediatamente che in Gualtiero l’uomo e il credente non sono semplice
sovrapposizione, ma sono solida unità che garantisce consistenza interiore alla
persona e la apre a relazioni umane intense ed autentiche.
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