Luigi Mura
Carissimo dottor Alberto,
come
già da età giovanile facevo parte dell’Azione Cattolica, appena arrivato in
terra astigiana non ho fatto altro che interessarmi di questa, fu verso il
1958. Fui accolto benignamente, come dal dottor Marello anche dal
vicepresidente maestro Doglione, e feci parte dell’Azione Cattolica astigiana,
che in quel periodo era floridissima. Ecco che cominciarono gli incontri all'Oasi dell’Immacolata, gli Esercizi Spirituali nel novarese, e via dicendo. A dire la
verità il Presidente Marello non sempre era presente, il suo tenace
attaccamento al dovere di professione non glielo permettevano, quindi lasciava tutto quell'impegno al maestro
Doglione, il quale poi lo portava bene a compimento. Io ero così contento ed entusiasta che rasentavo il fanatismo, tanto ché il Presidente ci rideva e ci
scherzava. E mi voleva bene, come a tutti. Mi ricordo che una volta dovendo
andare appunto agli Esercizi venne incontro lui a proprie spese; e pensare che
aveva una famiglia numerosa e un alloggio da comprare, o appena già comprato.
Ed appunto nel mentre lui faceva il trasloco, quindi immaginiamoci che premura,
aveva strappato il tempo per dare risposta ad una mia lettera, cui chiedevo un
possibile posto come infermiere nell'ospedale di Asti; essendo io a quell'epoca privo di un lavoro fisso, che venne invece dopo a tempo giusto. E’ bene
ricordare che durante la vendemmia della prima vigna che comprai mi mandò due,
mi sembra, delle sue graziose figlie, oggi saranno madri e anziane, non tanto;
in più c’erano i figli del maestro Doglione ed altri amici loro.
Il
destino inesorabile l’ha preso ancora in età prematura. Se non avete ereditato
le sue esimie qualità di una grande fede e di un fecondo apostolato mantenete e
sviluppate quell'educazione che certamente vi avrà teneramente elargito; e così
anche Voi la trasmetterete ai vostri figli, in modo che il mondo segua la sua
strada nella via della fede e della ragione.
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