Maria Socino
E' bello che alcuni degli scambi epistolari di quel
tempo, tra chi era al fronte e chi, a casa, conduceva una vita di attesa, si
siano salvati dal "cestinamento" cui spesso i vecchi scritti vanno
incontro.
E’ bello che le lettere inviate siano andate incontro al
loro destino, raggiungendo i destinatari (ma chissà quante si saranno perdute!)
E’ bello che le due persone coinvolte nel carteggio
abbiano avuto cura di conservare.
E’ bello che un figlio abbia preso tra le sue mani queste
preziose carte, abbia dato loro un ordine e le abbia "confezionate"
in un libriccino (ma quanto ricco di notizie e di significato!) che possiamo
leggere come testimonianza di un rapporto che ha attraversato, rafforzandosi,
il periodo della guerra con tutte le sue difficoltà, angosce, incertezze e
timori.
Ci si sente un po’ "guardoni" a leggere parole
e affettuosità destinate ad una precisa persona ... la volontà di chi scriveva
non era sicuramente quella di essere letti da "altri"! Ma come
potrebbero, Angela e Gualtiero, non approvare che una testimonianza di tanto
valore raggiunga un pubblico sensibile e interessato?
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