Piero Montanaro
Che
bella storia!
Premio teatrale ad un testo di operetta in piemontese scritto
una settantina di anni fa.
Il
dottor Alberto Marello mi ha scritto questa bellissima lettera-storia. Vale la
pena di leggerla fino in fondo. Da parte mia, sono felice e orgoglioso che –
nel mio piccolo – il blog sia servito anche a questo.
Ad maiora
!!!!
Caro
Piero, il 27/10/2007 scrivevi sul tuo Blog: Ancor pòchi dì për pijé part al
«Premio për un testo teatrale nelle lingue dël Piemonte»: edission 2007, bandì
da la Region Piemont ant le atività dla Lege 26/37 «Tutela, valorizzazione e
promozione della conoscenza dell'originale patrimonio linguistico dël
Piemonte».
Solo
per segnalarti che a giugno 2007 la mia famiglia ritornò in possesso dopo tanti
anni di un’operetta dialettale scritta da mio padre negli anni trenta e mai
pubblicata e rappresentata. Il testo è stato presentato in concorso al “Premio
per un testo teatrale nelle lingue del Piemonte” e la Regione Piemonte – Assessorato
alla Cultura - su consiglio di autorevole giuria ha segnalato l’opera
autorizzandone la pubblicazione a cura del “Centro Studi Piemontesi”.
Mio
padre, medico astigiano, librettista? A quanto pare, dai documenti, scrisse due
operette: una recuperata e premiata “Presepieide”; la seconda è ancora incompleta
del terzo atto, ma anche se a distanza di tanti anni non dispero e continuo a
cercare, “Il Negus a Montemarzo”.
E la musica? Pare
che entrambe le operette fossero state musicate dal parroco di Montemarzo di
allora (parlo di settant’anni fa), ma non v’è più traccia.
Ho avuto grande
pazienza nel cercare e nel trascrivere un manoscritto in calligrafia da medico
e mi sento orgoglioso di aver creduto nella genialità e creatività di mio padre
presentando il testo in concorso.
Un’operetta è troncata se non v’è connubio tra racconto e musica: il racconto
c’è, la musica manca; credo nelle capacità di mio figlio al quale ho chiesto
questo onere, è autodidatta ma veramente bravo, ha tutto il tempo e ce la farà.
Tutto in famiglia a distanza di tre generazioni.
Alberto Marello
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