giovedì 16 aprile 2015

burbera affettuosità


Marina Bodrato

Caro Alberto, ho avuto da Guido il diario di prigionia di tuo padre. hai fatto bene a recuperarlo - so che non è stata un'impresa facile - e ti fa onore. Un papà come il vostro merita dei figli così. 
L'ho letto con emozione, ricevendone una carica di forza e serenità, per cui mi sono sentita straordinariamente aiutata ad affrontare le piccole difficoltà, ma anche quelle più grandi della fatica di vivere.
Di Gualtiero ho un ricordo vivo di burbera affettuosità (tenerissimo sempre con la vostra dolcissima mamma). La piacevole sensazione di simpatia per loro non s'è più cancellata.
Il suo diario è stata una rivelazione ulteriore di quanta dirittura, profondità e ricchezza fosse capace il suo cuore. Ci sono pagine che ti partecipano lo strazio di tanta sofferenza, altre attente alla poesia aspra di una terra che nel nostro immaginario è quella della Filosofia, dell'Arte e che lui sperimentò nella miseria dei prigionieri e di un popolo ridotto allo stremo, in cui si salvava forse solo la istintiva generosità delle sue donne.
Il racconto di vostro padre conferma quanto lessi anni fa - ed ho dimenticato l'autore! - in "L'armata Sagapò", italiani Casanova e greche generosissime amanti. Ma nel libro di Gualtiero c'è molto di più: c'è uno sguardo attento ai suoi compagni, non nemico a nessuno, nella struggente nostalgia per la sua Nini, la sua famiglia e la patria. E c'è un occhieggiare di stelle ed uno stormire di fronde che hanno il sapore della poesia greca ... ma d'ogni tempo e d'ogni luogo a saperla accogliere in sé. 

Nessun commento:

Posta un commento