martedì 14 aprile 2015

Il destino volle


Vittorio Brandi - 37^ Sezione di Sussistenza Divisione Piemonte - classe 1920. Magazzini logistici del presidio.

Egregio dottore, sono un reduce della prigionia in Grecia. Ho letto il libro da lei pubblicato ad esaltazione della alta missione umanitaria e del profondo senso del dovere militare di suo padre nei campi della sofferenza e della speranza. Posso rendere testimonianza diretta di quanto suo Padre ha vissuto e operato essendo stato anch'io nel Campo di Concentramento di Patrasso prima e poi ricoverato nel locale ospedale da campo insieme ai malati e ai feriti provenienti dai combattimenti dell’isola di Cefalonia.
Il destino volle che le mie forze giunte quasi agli estremi venissero risollevate grazie al rimpatrio a Trieste, insieme agli sventurati della Divisione Acqui, con la nave ospedale “Gradisca”: quella nave bianca che suo padre proveniente da Missolungi, nel viaggio verso il canale di Corinto, notò nel porto di Patrasso.
Or sono trascorsi circa sessant’anni, quasi il ricordo di quei tristi giorni si era mescolato con la nostalgia di una giovinezza non trascorsa ma pur sempre giovinezza.
È con la lettura del suo libro che questi ricordi sono balzati fuori improvvisi sentendone l’ansia e l’angoscia di allora. Ma quando si ha coscienza di aver adempiuto al proprio dovere e di non aver recato danno ad alcuno è bello ricordare - senza rancore - le cose tristi e accettarle come le hanno accettate chi meno fortunati di noi non sono più tornati.
Con profonda stima e cordiali saluti.

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