mercoledì 15 aprile 2015

Pazientemente


Carlo Currado

Sono stato collega e buon amico del dott. Marello. Lui aveva qualche anno meno di me e credo di averlo giudicato molto positivamente per quanto valeva dal punto di vista morale, umano e professionale fin dai primi tempi dei nostri rapporti. La lettura dei suoi appunti di prigionia mi ha confortato al massimo grado del mio lontano giudizio. Non era Gualtiero soltanto un medico colto e capace, ma sopratutto un modello di bontà; era veramente il buon medico, quello che oltre alla fatica e i sacrifici suoi personali, dovuti all'esercizio quotidiano della professione, ascolta pazientemente e lungamente il malato il quale ha spesso tante domande da rivolgerci per risolvere i propri dubbi. E’ certo che come buon medico sapeva parlare al malato, con chiarezza e semplicità e pazienza, in modo da conquistarsi la sua fiducia che è alla base della speranza. Come medico sapeva dire anche parole di conforto ed addirittura di rassegnazione. Questo era il dottor Marello. Aveva alla guida del suo operare un grande amore per il prossimo sofferente dettato dalla sua ferma fede in Dio. 

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