domenica 24 maggio 2015

Onora il padre e la madre





Candida Santini

Carissimo, Gentilissimo e Illustrissimo Dottor Alberto, ieri ho ricevuto il Suo meraviglioso libro:
“Ti giungano - lettere d’amore e di guerra” ed è stata una grande gioia per me. Essere capaci di scrivere un libro, come ha fatto Lei, è una soddisfazione grande, come tutto il mondo. Un impegno … a leggere e … magari a soffrire … per il buio vissuto da Suo padre e Sua madre, è stata una prova di grande amore verso i suoi genitori. Ho iniziato a leggerlo e già … ho pianto. E’ una raccolta di lettere del cuore … narra la storia di un padre che soffre con dignità e che ama tanto! … narra la storia di una madre di “dolcezza infinita” che comunica tranquillità e pazienza.
Leggo: “Si potranno dire molte cose in avvenire; si giustificherà, si condannerà; si diranno molti se e molti ma, e si cercheranno responsabilità. A tutto ciò sono e resterò indifferente”
Oh! quale saggezza! Anch’io sono di questo parere perché la vicenda umana della mia famiglia con l’evento e la morte terribile di mio padre, richiamato a 49 anni, nella M.V.S.N.[1] (che lui ha rifiutato) è stata messa a tacere.
Avevo 18 anni, quando nel giugno 1940, sono andata ad Alessandria a prendere il cadavere di mio padre, ammazzato e buttato nel Tanaro … perché voleva servire la Patria negli alpini (già lo era stato per 9 anni). La mia povera mamma è morta a 59 anni, in balia della solitudine. Io … ho preso schiaffi dal Console della Milizia, con il rischio di farci bruciare la casa, perdere il senso della vita, la dignità della persona, dei diritti umani e civili.
Il suo grande papà ha detto: “Non comprenderebbero nulla”. Ed abbiamo taciuto. Eravamo quattro sorelle, con la mamma tanto provata (non una lira di pensione, mai … perché il cielo era diventato vuoto e freddo). Un crimine che abbiamo taciuto, un episodio di morte che … solo noi … in silenzio … abbiamo pianto.
Perdoni, carissimo Dottore, se ho aperto il cuore con Lei: ho conosciuto, attraverso questa opera inimitabile, la Loro nobiltà, la Loro amabilità, la Loro operosità e la Loro insuperabile umanità.
Lei mi ha trasmesso gli insegnamenti del Vangelo: “Onora il padre e la madre” e tutto ciò che contiene.
Diceva S.Agostino: “Più dolce di tutte le dolcezze della vita è l’amicizia” e Lei … me l’ha offerta in abbondanza.
Vorrei essere capace di scrivere anch’io un libro (la mia vita è un romanzo e … piena di vuoti che … trasformo in tanti sorrisi e preghiere). Sono vecchia, ma cerco di reggere bene … come un muro antico (come la mia vita) con tanta fede, noncurante delle rughe; le accetto come un velo … pieno di poesia radiosa che mai tramonta.
Un fraterno abbraccio.



[1] Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale

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