giovedì 21 maggio 2015

Sapevo e ho saputo


Luigi Mura

Carissimo dottor Alberto,
Come abbonato della Gazzetta d’Asti seppi già della pubblicazione del diario e delle lettere del dottor Marello. Subito desideravo avere i libri, però mai vi riuscii e non ricordo per quale motivo; non era tanto facile essendo che io ad Asti ormai ci vado poco e sempre vado frettolosamente occupandomi delle cose di prima necessità. E’ stato solo pochi giorni fa che monsignor Guglielmo Visconti mi ha regalato i volumi. Li ho “divorati” immediatamente d’un solo fiato; di solito al mattino mi occupo delle cose più difficili e lascio al poi le cose più facili, ma questa volta invece ho tralasciato tutto e mi son dato a leggere il graditissimo regalo.
Siccome già sapevo che gli appunti erano per la sua cara consorte pensavo che si trattasse di comunicazioni affettuose cui naturalmente si scambiano i sinceri coniugi, e come solo in “Ti giungano” si è fatto; ma in principio non fu così. Si trattava di un documento storico; ed io amo tanto la storia e quindi man mano che andavo leggendo tanto più cresceva l’appetito.
Sapevo già della crudeltà dei tedeschi per aver avuto un fratello (1920) loro prigioniero, essendo anche lui fatto prigioniero in Jugoslavia e quindi deportato in Germania dopo quell'otto settembre memorabile. Però per merito del dottor Marello ne ho saputo di più; ed ho appunto saputo dello stato dei poveri infermi che disgraziatamente hanno subito in quell'infelice periodo; perciò un grazie speciale all'indimenticabile caro dottor Marello.

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